Capitolo 55
Mi ha raggiunto. Ovviamente, mi ha raggiunto. Lui era il cacciatore e io ero la preda. Non c'era modo di sfuggire a un cacciatore abile come Cahir Armani. "Resta." Il comando che gli uscì dalle labbra - le parole che gli uscì dalle labbra, non erano sue. La voce non era sua!
I miei occhi saettarono dappertutto in cerca di un'uscita, ma finii per guardare direttamente un corpo immobile, il cadavere di un uomo che aveva massacrato in meno di un minuto! Lottai mentre mi afferrava, il mio cuore batteva in modo staccato e irregolare. Perfino Asena voleva correre il più velocemente e il più lontano possibile da lui.
"Resta!" Ho sentito uno stridore di denti mentre il mio corpo si immobilizzava al comando dell'Alpha. "Accidenti, stai causando un sacco di guai!" Ha urlato, stringendomi ancora a sé, la mia schiena contro la sua. La mia voce era tornata normale, ma non pensavo di poter essere di nuovo normale. Non dopo aver scoperto questo.