Capitolo 38
Ci stavamo strappando i vestiti in un tempo record. Ho provato a togliermi la gonna sollevandola sopra la testa, ma il corpetto era troppo stretto e non si muoveva. Asena ringhiò qualche imprecazione mentre cercava di farmi forzare a togliermi la stoffa.
" Calmati." Cahir mi tenne la mano per impedirmi di strapparmi il vestito.
" Non posso", gemetti frustrata, energizzata come se non fossi sul punto di svenire meno di un'ora prima. "Ti voglio", mi ringhiò Asena, esortandomi a strapparmi di dosso il vestito, ma Cahir mi girò sulla schiena prima che ricominciassi a dimenarmi.
Sentii il calore del suo corpo mentre si metteva a cavalcioni sulle mie cosce, abbassando la cerniera. L'aria fresca sulla mia schiena mi fece desiderare di nuovo il calore della sua pelle. Mi baciò il lato del collo con un ringhio che vibrava dal suo petto mentre si premeva contro di me da dietro.
"Guarda quella pelle cremosa." Mi lasciò dei baci umidi lungo la schiena mentre mi tirava la cerniera. "Rilassati." Il comando nella sua voce mi fece immobile. Non sapevo che mi stavo inarcando dal letto in un disperato tentativo di essere più vicina a lui. Per sentire il suo calore contro la mia pelle nuda.