Capitolo 278
ANASTASIA
Mi sedetti accanto al letto d'ospedale di Amie, osservando la sua matita muoversi abilmente sul taccuino. Le sue sopracciglia si corrugarono per la concentrazione e i suoi occhi brillarono di creatività.
"Immagino che siamo noi?" Indicai il suo disegno di due caricature che ci somigliavano entrambe, tranne per i piedi che puntavano tutte nella stessa direzione.