Capitolo 210
Le mie mani accanto a me stringevano forte la mia gonna e cercavo di placare la mia paura e di stabilizzare i miei battiti cardiaci irregolari.
Era un mondo completamente sconosciuto e anche spaventoso.
"Inginocchiati", sussultai quando lo sentii dietro di me.
Mi inginocchiai obbediente, con una leggera smorfia quando il pavimento duro mi sfregava le ginocchia.
Tavon annuì soddisfatto, mentre i suoi occhi brillavano di una strana luce. "Sei obbediente, bene."