Capitolo 203
"Certo che mi dispiace che tu abbia ucciso il mio caro amico", dissi piano, trattenendo attentamente ogni traccia di rabbia o odio dal insinuarsi nel mio tono soave. Ero l'immagine stessa di una donna profondamente innamorata, che dice dolorose verità al suo amato. "Ma Lucas era già gravemente malato comunque, anche senza il tuo coinvolgimento non avrebbe avuto molto più da vivere. Forse gli hai persino fatto una specie di pietà ponendo fine alle sue sofferenze prima. Era in preda a così tanto dolore e tormento costanti per tutte quelle malattie che continuavano ad attaccare il suo corpo...
Scrollai leggermente una spalla, come se la sua morte non mi turbasse più. "Inoltre, non riesco proprio a provare risentimento per l'uomo per cui il mio cuore batte ora. Il mio più grande desiderio era semplicemente quello di stare con la persona che amo più di ogni altra cosa. Credo che Lucas non mi biasimerebbe per questo... o te, visto che hai posto fine alla sua agonia."
Dopo un lungo momento trascorso a digerire il significato dietro le mie parole attentamente formulate, Dylan inclinò la testa all'indietro per guardarmi intensamente. "Non ti credo," affermò bruscamente, un barlume di cupa emozione gli attraversò gli occhi mutevoli. "Sto iniziando a preoccuparmi che ogni volta che vai a visitare la sua tomba, il tuo amore per me non farà che diminuire ulteriormente mentre il tuo odio si approfondisce. Forse un giorno proverai persino a uccidermi per vendetta."
Sebbene fossi rimasta apparentemente impassibile, senza mostrare alcun segno della turbolenza che quelle parole avevano creato dentro di me, ammetto di essere rimasta un po' sorpresa dal fatto che lui avesse espresso così sfacciatamente il nocciolo del mio vero piano a voce alta in quel modo. Sebbene sapessi logicamente che era solo un altro tentativo infantile di farmi tremare, un altro stupido test ideato per stanare ogni intento nefasto da parte mia. Be', due potevano giocare a quel gioco.
"È un uomo morto, Dylan," sospirai in apparente esasperazione, come se le sue preoccupazioni fossero ridicole e infondate. "Il mio amore per te non potrà mai diminuire ora che mi hai reclamato così a fondo. No, non ti ucciderò se morirai, allora morirò anch'io, perché sei l'aria che respiro."