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Capitoli

  1. Capitolo 201 Un uomo molto importante
  2. Capitolo 202 Da amico ad amico
  3. Capitolo 203 Da amico ad amico
  4. Capitolo 204 Una cena intima
  5. Capitolo 205 Deserto amaro
  6. Capitolo 206 Rifiuto
  7. Capitolo 207 La stanza verde
  8. Capitolo 208 Attraverso l'armadio
  9. Capitolo 209 Minibar
  10. Capitolo 210 Vipera
  11. Capitolo 211 Interruzione di emergenza
  12. Capitolo 212 Colazione in coppia
  13. Capitolo 213 Lunghi giorni
  14. Capitolo 214 Miscelatore
  15. Capitolo 215 Es? Fidanzato?
  16. Capitolo 216 Ticchettio dell'orologio
  17. Capitolo 217 Il mio uomo, non il tuo
  18. Capitolo 218 Problemi più grandi della pasta
  19. Capitolo 219 Legami familiari
  20. Capitolo 220 Nuove tattiche
  21. Capitolo 221 Lezioni importanti
  22. Capitolo 222 Ogni goccia
  23. Capitolo 223 Condominio a Milano
  24. Capitolo 224 Incubo
  25. Capitolo 225 Richieste

Capitolo 143

Jerome e io torniamo qualche ora dopo, dopo un pomeriggio di chiacchierate leggere. Abbiamo mantenuto la calma, nessuno dei due voleva rivolgersi all'elefante che c'era tra di noi. Parliamo invece soprattutto di cavalli. Quando entriamo in casa siamo troppo occupati a ridere, con i fondi del nostro frappè ancora in mano, per notare Kent in piedi nel corridoio che ci fissa.

Jerome se ne accorge per primo, fermandosi e schiarendosi la gola, mentre il sorriso gli scompare dal volto. Kent non dice nulla, si limita a mettere lentamente le mani in tasca e a spostare il peso sul piede posteriore, fissandoci a lungo.

Qualcosa in questo - non so cosa, forse l'arroganza nel suo atteggiamento, o il modo in cui ci ha fermato entrambi semplicemente stando lì - mi fa alzare gli occhi al cielo. Nonostante tutto - tutto il trauma del pomeriggio e la folle intimidazione che ho provato ieri sera al terzo piano - le stronzate da macho di Kent mi fanno ancora venire voglia di respingere.

"Mio padre non aveva voglia di darmi da mangiare," riferisco con calma, "così Jerome mi ha portato a prendere cheeseburger e frappè. Ne vuoi un po'?" Con aria innocente gli porgo il mio frappè, prima la cannuccia.

Gli occhi di Kent si spostano sul frappè e poi tornano sul mio viso. "No, Fay," risponde, a voce bassa . Poi fa un cenno a Jerome, congedandolo. Jerome se n'è andato prima ancora che io possa vederlo muoversi.

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