Capitolo 203 Da amico ad amico
Jerome e io resteremo a casa di mio padre per le prossime ore, finché l'oscurità non inizierà a invadere la giornata, soprattutto perché... beh, non riesco a pensare a un'uscita anticipata aggraziata che non faccia sembrare che non sono correndo nel Kent per raccontargli tutto quello che ha appena detto mio padre.
Il che, francamente, è esattamente quello che voglio fare.
Invece rimaniamo per le prossime ore, bevendo Aperol Spritz con mio padre e la mia matrigna, chiacchierando leggermente e guardando il Romulus correre nel cortile sul retro. Il sole ha già iniziato a tramontare quando Jerome guarda preoccupato il suo telefono e gli dà un colpetto sul quadrante, chiedendomi, in silenzio, se ho controllato il mio oggi.
Alzo le spalle, facendogli capire in silenzio che non ho portato il telefono. Gli occhi di Jerome si spalancano ed esala un respiro enorme ed esasperato, quindi trovo le mie scuse e ci porto fuori dalla casa di mio padre il più velocemente possibile.
" Dici sul serio, Fay?" Jerome sibila, prendendomi per il gomito mentre scendiamo i gradini d'ingresso.