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Capitoli

  1. Capitolo 151
  2. Capitolo 152
  3. Capitolo 153
  4. Capitolo 154
  5. Capitolo 155
  6. Capitolo 156
  7. Capitolo 157
  8. Capitolo 158
  9. Capitolo 159
  10. Capitolo 160
  11. Capitolo 161
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  26. Capitolo 176
  27. Capitolo 177
  28. Capitolo 178
  29. Capitolo 179
  30. Capitolo 180
  31. Capitolo 181
  32. Capitolo 182
  33. Capitolo 183
  34. Capitolo 184
  35. Capitolo 185
  36. Capitolo 186 Zia e zio
  37. Capitolo 187 Festa di famiglia
  38. Capitolo 188 Una semplice riunione di famiglia
  39. Capitolo 189 Irrompenti
  40. Capitolo 190 Politica familiare
  41. Capitolo 191 Kingpin e pedoni
  42. Capitolo 192 Conseguenza
  43. Capitolo 193 Tensione
  44. Capitolo 194 Collegamento subdolo
  45. Capitolo 195 La scala
  46. Capitolo 196 Strategie
  47. Capitolo 197 La vera minaccia
  48. Capitolo 198 Rifugio
  49. Capitolo 199 Niente più mani
  50. Capitolo 200 Strategia per la colazione

Capitolo 143

Jerome e io torniamo qualche ora dopo, dopo un pomeriggio di chiacchierate leggere. Abbiamo mantenuto la calma, nessuno dei due voleva rivolgersi all'elefante che c'era tra di noi. Parliamo invece soprattutto di cavalli. Quando entriamo in casa siamo troppo occupati a ridere, con i fondi del nostro frappè ancora in mano, per notare Kent in piedi nel corridoio che ci fissa.

Jerome se ne accorge per primo, fermandosi e schiarendosi la gola, mentre il sorriso gli scompare dal volto. Kent non dice nulla, si limita a mettere lentamente le mani in tasca e a spostare il peso sul piede posteriore, fissandoci a lungo.

Qualcosa in questo - non so cosa, forse l'arroganza nel suo atteggiamento, o il modo in cui ci ha fermato entrambi semplicemente stando lì - mi fa alzare gli occhi al cielo. Nonostante tutto - tutto il trauma del pomeriggio e la folle intimidazione che ho provato ieri sera al terzo piano - le stronzate da macho di Kent mi fanno ancora venire voglia di respingere.

"Mio padre non aveva voglia di darmi da mangiare," riferisco con calma, "così Jerome mi ha portato a prendere cheeseburger e frappè. Ne vuoi un po'?" Con aria innocente gli porgo il mio frappè, prima la cannuccia.

Gli occhi di Kent si spostano sul frappè e poi tornano sul mio viso. "No, Fay," risponde, a voce bassa . Poi fa un cenno a Jerome, congedandolo. Jerome se n'è andato prima ancora che io possa vederlo muoversi.

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