Capitolo 142
Mio padre si alza dalla sedia, Tristin impallidisce attraverso la stanza e stringe Romolo al suo fianco. Mio padre si avvicina a grandi passi verso di me, il volto livido di rabbia, una sfumatura di rosso che non ho mai visto prima su un volto umano. Indietreggio velocemente, sbattendo violentemente contro la porta mentre vado, ma ansioso di scappare da questo rinoceronte che si avventa proprio verso di me.
"Ti metterai in fila!" ordina, afferrandomi il braccio. "Sei mia figlia - farai quello che ti chiedo -"
"Non lo farò!" urlo, strappandomi il braccio dalla sua presa e abbastanza arrabbiata da ritrovarmi in piedi e affrontarlo mentre inciampiamo fuori nell'atrio. non ho fatto niente per..."
Poi mi zittisce con uno schiaffo secco in faccia.
Sussulto, inciampando all'indietro, e la mia mano va subito alla guancia dolorante.