Capitolo 20 Un po' di libertà
KIARA
C'era qualcosa tra me e Alejandro. Non so cosa fosse, ma vedevo il modo in cui non si prendeva nemmeno la briga di guardare le donne che volevano un briciolo dell'attenzione degli Alpha King. Ma quando mi guardava, non mi sfuggiva la fame nei suoi occhi scuri di onice. Poteva negarlo quanto voleva, ma gli facevo battere forte anche il cuore, proprio come faceva lui con il mio. Cos'era?
Presto seppi che se ne sarebbe andato e sarebbe tornato al suo branco. Solo il pensiero mi fece sprofondare lo stomaco. Ero totalmente confusa; voglio dire, quel tizio mi aveva fatto così agitare che eravamo costantemente l'uno alla gola dell'altro. Era strano. Non ero mai stata attratta da nessuno così fortemente prima - e poi c'era il fatto che aveva trentaquattro anni! Questo di per sé mi sconvolse, aveva quasi il doppio della mia età. Se papà avesse saputo cosa mi passava per la testa, sono sicura che mi avrebbe rinchiuso in cella per il resto della mia vita.
Le cose con Damon erano state un po' strane. Voglio dire, era più silenzioso e sapevo che la nostra "rottura" lo aveva influenzato. La notte dopo gli attacchi andai a trovarlo, finimmo per fare sesso ma per la prima volta, lo trovai difficile. Sebbene fosse fantastico come sempre, non riuscivo a fermare il senso di colpa che mi riempiva. Un senso di colpa che non aveva motivo di esistere. Non riuscivo a dimenticare le sue parole tranquille quando eravamo semplicemente sdraiati lì.
" Ti ho già perso."