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Capitoli

  1. Capitolo 51 Corvo
  2. Capitolo 52 Flirtando con un paziente
  3. Capitolo 53 Incolpandolo
  4. Capitolo 54 Il suo sporco trucco
  5. Capitolo 55 La spia
  6. Capitolo 56 Desiderio
  7. Capitolo 57 Ubriaco
  8. Capitolo 58 Il suo dolore
  9. Capitolo 59 Nessun imbarazzo
  10. Capitolo 60 Pronti per questo
  11. Capitolo 61
  12. Capitolo 62
  13. Capitolo 63
  14. Capitolo 64
  15. Capitolo 65
  16. Capitolo 66
  17. Capitolo 67
  18. Capitolo 68
  19. Capitolo 69
  20. Capitolo 70
  21. Capitolo 71
  22. Capitolo 72
  23. Capitolo 73
  24. Capitolo 74
  25. Capitolo 75
  26. Capitolo 76
  27. Capitolo 77
  28. Capitolo 78
  29. Capitolo 79
  30. Capitolo 80
  31. Capitolo 81
  32. Capitolo 82
  33. Capitolo 83
  34. Capitolo 84
  35. Capitolo 85
  36. Capitolo 86
  37. Capitolo 87
  38. Capitolo 88
  39. Capitolo 89
  40. Capitolo 90
  41. Capitolo 91
  42. Capitolo 92
  43. Capitolo 93
  44. Capitolo 94
  45. Capitolo 95
  46. Capitolo 96
  47. Capitolo 97
  48. Capitolo 98
  49. Capitolo 99
  50. Capitolo 100

Capitolo 20 Un po' di libertà

KIARA

C'era qualcosa tra me e Alejandro. Non so cosa fosse, ma vedevo il modo in cui non si prendeva nemmeno la briga di guardare le donne che volevano un briciolo dell'attenzione degli Alpha King. Ma quando mi guardava, non mi sfuggiva la fame nei suoi occhi scuri di onice. Poteva negarlo quanto voleva, ma gli facevo battere forte anche il cuore, proprio come faceva lui con il mio. Cos'era?

Presto seppi che se ne sarebbe andato e sarebbe tornato al suo branco. Solo il pensiero mi fece sprofondare lo stomaco. Ero totalmente confusa; voglio dire, quel tizio mi aveva fatto così agitare che eravamo costantemente l'uno alla gola dell'altro. Era strano. Non ero mai stata attratta da nessuno così fortemente prima - e poi c'era il fatto che aveva trentaquattro anni! Questo di per sé mi sconvolse, aveva quasi il doppio della mia età. Se papà avesse saputo cosa mi passava per la testa, sono sicura che mi avrebbe rinchiuso in cella per il resto della mia vita.

Le cose con Damon erano state un po' strane. Voglio dire, era più silenzioso e sapevo che la nostra "rottura" lo aveva influenzato. La notte dopo gli attacchi andai a trovarlo, finimmo per fare sesso ma per la prima volta, lo trovai difficile. Sebbene fosse fantastico come sempre, non riuscivo a fermare il senso di colpa che mi riempiva. Un senso di colpa che non aveva motivo di esistere. Non riuscivo a dimenticare le sue parole tranquille quando eravamo semplicemente sdraiati lì.

" Ti ho già perso."

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