Capitolo 32
Il fatto era che, per qualche ragione, non aveva ancora rivelato il mio segreto. Se avessi giocato al suo gioco, forse avrebbe continuato a tenerlo.
Gli premetti la mano sul gomito e lo spinsi più vicino alla porta, più lontano da Elva. Non volevo che sapesse ancora la verità. Avremmo avuto la nostra conversazione con il tempo, quando sarebbe stata abbastanza grande da capire.
A voce bassa, per sicurezza, confessai: "Elva non è mia".