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Capitoli

  1. Capitolo 201 Un uomo molto importante
  2. Capitolo 202 Da amico ad amico
  3. Capitolo 203 Da amico ad amico
  4. Capitolo 204 Una cena intima
  5. Capitolo 205 Deserto amaro
  6. Capitolo 206 Rifiuto
  7. Capitolo 207 La stanza verde
  8. Capitolo 208 Attraverso l'armadio
  9. Capitolo 209 Minibar
  10. Capitolo 210 Vipera
  11. Capitolo 211 Interruzione di emergenza
  12. Capitolo 212 Colazione in coppia
  13. Capitolo 213 Lunghi giorni
  14. Capitolo 214 Miscelatore
  15. Capitolo 215 Es? Fidanzato?
  16. Capitolo 216 Ticchettio dell'orologio
  17. Capitolo 217 Il mio uomo, non il tuo
  18. Capitolo 218 Problemi più grandi della pasta
  19. Capitolo 219 Legami familiari
  20. Capitolo 220 Nuove tattiche
  21. Capitolo 221 Lezioni importanti
  22. Capitolo 222 Ogni goccia
  23. Capitolo 223 Condominio a Milano
  24. Capitolo 224 Incubo
  25. Capitolo 225 Richieste

Capitolo 191 Kingpin e pedoni

Apro la bocca per dire qualcosa – qualsiasi cosa – ma la ragazza al braccio di Ivan è più veloce di me.

"Daniel," saluta la giovane con un sorriso dolce, fingendo di non accorgersi della tensione e spezzandola mentre fa un felice passo avanti verso Daniel. "Ti ricordi di me?" La sua voce ha un leggero accento russo – per niente forte, ma il genere di cose che potresti portare inconsciamente se fossi cresciuto americano ma vivessi in una famiglia di lingua russa per tutta la vita.

Daniel fa un respiro profondo e poi sposta lo sguardo sulla ragazza russa, addolcendo con sforzo la sua espressione. "Certo che mi ricordo di te, Mila," risponde Daniel con un sorriso gentile. Lui mette da parte del tutto la sua rabbia mentre lascia cadere il mio braccio e si fa avanti per darle un bacio educato e familiare sulla guancia.

Mila ride in modo affascinante mentre Daniel la bacia, girando il viso verso di lui mentre si allontana in modo che le loro labbra quasi si sfiorano. Sbatto le palpebre sorpreso, e poi la guardo più da vicino, ammirando il foglio di capelli neri che cade sulle sue spalle sottili come una cascata, il suo scintillante vestito argentato. E mentre la osservo, mi rendo conto che non mi ha detto una parola, né mi ha guardato, nemmeno una volta. Mi irrita un po' l'insulto.

Daniel, forse rendendosi conto anche di questo, si volta e sorride. "Mila ed io eravamo amici da adolescenti", mi dice. "I nostri genitori ci hanno messo insieme a lezione di danza." Fa una piccola smorfia, ridendo. "Stava molto meglio con me."

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