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Capitoli

  1. Capitolo 1- Sogni infranti
  2. Capitolo 2 – Negoziare da soli
  3. Capitolo 3 – Re non cooperativo
  4. Capitolo 4 – Liberati
  5. Capitolo 5
  6. Capitolo 6
  7. Capitolo 7
  8. Capitolo 8
  9. Capitolo 9
  10. Capitolo 10
  11. Capitolo 11
  12. Capitolo 12
  13. Capitolo 13
  14. Capitolo 14
  15. Capitolo 15
  16. Capitolo 16
  17. Capitolo 17
  18. Capitolo 18
  19. Capitolo 19
  20. Capitolo 20
  21. Capitolo 21
  22. Capitolo 22
  23. Capitolo 23
  24. Capitolo 24
  25. Capitolo 25
  26. Capitolo 26
  27. Capitolo 27
  28. Capitolo 28
  29. Capitolo 29
  30. Capitolo 30
  31. Capitolo 31
  32. Capitolo 32
  33. Capitolo 33
  34. Capitolo 34
  35. Capitolo 35
  36. Capitolo 36
  37. Capitolo 37
  38. Capitolo 38
  39. Capitolo 39
  40. Capitolo 40
  41. Capitolo 41
  42. Capitolo 42
  43. Capitolo 43
  44. Capitolo 44
  45. Capitolo 45
  46. Capitolo 46
  47. Capitolo 47
  48. Capitolo 48
  49. Capitolo 49
  50. Capitolo 50

Capitolo 191 Kingpin e pedoni

Apro la bocca per dire qualcosa – qualsiasi cosa – ma la ragazza al braccio di Ivan è più veloce di me.

"Daniel," saluta la giovane con un sorriso dolce, fingendo di non accorgersi della tensione e spezzandola mentre fa un felice passo avanti verso Daniel. "Ti ricordi di me?" La sua voce ha un leggero accento russo – per niente forte, ma il genere di cose che potresti portare inconsciamente se fossi cresciuto americano ma vivessi in una famiglia di lingua russa per tutta la vita.

Daniel fa un respiro profondo e poi sposta lo sguardo sulla ragazza russa, addolcendo con sforzo la sua espressione. "Certo che mi ricordo di te, Mila," risponde Daniel con un sorriso gentile. Lui mette da parte del tutto la sua rabbia mentre lascia cadere il mio braccio e si fa avanti per darle un bacio educato e familiare sulla guancia.

Mila ride in modo affascinante mentre Daniel la bacia, girando il viso verso di lui mentre si allontana in modo che le loro labbra quasi si sfiorano. Sbatto le palpebre sorpreso, e poi la guardo più da vicino, ammirando il foglio di capelli neri che cade sulle sue spalle sottili come una cascata, il suo scintillante vestito argentato. E mentre la osservo, mi rendo conto che non mi ha detto una parola, né mi ha guardato, nemmeno una volta. Mi irrita un po' l'insulto.

Daniel, forse rendendosi conto anche di questo, si volta e sorride. "Mila ed io eravamo amici da adolescenti", mi dice. "I nostri genitori ci hanno messo insieme a lezione di danza." Fa una piccola smorfia, ridendo. "Stava molto meglio con me."

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