Capitolo 146
Proserpina
Barcollai, determinata a uscire dalla stanza, spingendolo via.
Mentre mi avvicinavo alla porta, lui si è avvicinato prima di me, appoggiando le sue grandi mani sulla porta, impedendomi di aprirla. Era dietro di me e potevo sentire il calore del suo corpo mentre mi teneva prigioniero, impedendomi di aprire la porta. Mi ha fatto girare con urgenza, con un'espressione di miseria sul viso mentre ringhiava,
"Devi ascoltarmi..." disse, con una silenziosa angoscia nella voce. Mi voltai per respingerlo, ma lui mi catturò le mani in una delle sue enormi e parlò con un tono rauco e urgente,
"Io io... pensavo fossi tu..." e mentre lo fissavo sconcertata, lui continuò, incrociando i miei occhi, cercando, con una strana espressione nei miei.