Capitolo 222 222
Il primo pensiero di Dayton al risveglio fu il dolore. Lo circondò, lo inghiottì e lo fece a pezzi. Anche il suo ultimo ricordo era stato di dolore. Un dolore acuto e straziante mentre le punte gli trafiggevano il corpo e poi niente altro che oscurità.
"Sei sveglio." La voce femminile suonava annoiata, leggermente irritata. Fu sufficiente a costringerlo ad aprire gli occhi e a girare lentamente la testa di lato per vedere la donna che odiava più di ogni altra cosa che sbirciava i fogli che aveva in mano.
Il suo primo istinto fu di lanciarsi su di lei, ma era debole come un neonato, indifeso di fronte a lei. La furia bruciava per la sua impotenza, rovente e inutile perché non poteva farci niente. Era ovviamente rimasto gravemente ferito; le sue capacità curative da mannaro facevano fatica a contrastare il danno.
La ignorò e cercò di guardarsi intorno. Si trovava in una specie di edificio, rustico ma con abbastanza tocchi moderni. C'era l'elettricità per uno, il debole ronzio di un generatore all'esterno. Era sdraiato su un enorme divano. Era morbido, con il suo corpo che vi sprofondava mentre quasi lo avvolgeva. Una morbida coperta lo copriva e fu sorpreso di scoprire di sentirsi pulito. Doveva essere coperto di sangue dopo la caduta. Come non lo fosse ora era sconcertante.
"Dove sono?" chiese, con la gola irritata per la secchezza. La vampira si alzò, i suoi freddi occhi verdi incontrarono per un breve momento quelli pieni di odio prima di uscire dalla stanza, tornando con un bicchiere d'acqua che gli porse.