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Capitoli

  1. Capitolo 1 1
  2. Capitolo 2 2
  3. Capitolo 3 3
  4. Capitolo 4 4
  5. Capitolo 5 5
  6. Capitolo 6 6
  7. Capitolo 7 7
  8. Capitolo 8 8
  9. Capitolo 9 9
  10. Capitolo 10 10
  11. Capitolo 11 11
  12. Capitolo 12 12
  13. Capitolo 13 13
  14. Capitolo 14 14
  15. Capitolo 15 15
  16. Capitolo 16 16
  17. Capitolo 17 17
  18. Capitolo 18 18
  19. Capitolo 19 19
  20. Capitolo 20 20
  21. Capitolo 21 21
  22. Capitolo 22 22
  23. Capitolo 23 23
  24. Capitolo 24 24
  25. Capitolo 25 25
  26. Capitolo 26 26
  27. Capitolo 27 27
  28. Capitolo 28 28
  29. Capitolo 29 29
  30. Capitolo 30 30
  31. Capitolo 31 31
  32. Capitolo 32 32
  33. Capitolo 33 33
  34. Capitolo 34 34
  35. Capitolo 35 35
  36. Capitolo 36 36
  37. Capitolo 37 37
  38. Capitolo 38 38
  39. Capitolo 39 39
  40. Capitolo 40 40
  41. Capitolo 41 41
  42. Capitolo 42 42
  43. Capitolo 43 43
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  45. Capitolo 45 45
  46. Capitolo 46 46
  47. Capitolo 47 47
  48. Capitolo 48 48
  49. Capitolo 49 49
  50. Capitolo 50 50

Capitolo 26 26

Cullen stava perdendo la capacità di pensare. Voleva tuffarsi dentro di lei e liberarsi. Ma si costrinse ad assicurarsi che lei fosse pronta per quello. Alternava la spinta della lingua nella sua fica fradicia e la suzione del suo clitoride, ascoltandola gemere dolcemente per lui. Le tolse una mano dal fianco e le premette un dito dentro, accarezzandole le pareti e sentendola ondeggiare intorno a sé. La ascoltò respirare più velocemente e si crogiolò nel pensiero di averle fatto questo. Le infilò un secondo dito dentro e lei gemette più forte. Lui continuò a succhiarle il clitoride, frustandolo con la lingua e mordicchiando il bocciolo duro. Con le dita che spingevano dentro di lei, aveva perso il controllo dei suoi fianchi e lei si stava contorcendo contro. I suoi gemiti aumentavano di urgenza e le sue mani gli tiravano dolorosamente i capelli mentre i suoi fianchi spingevano contro il suo viso e la sua mano fuori controllo.

Il suono che proveniva da lei mentre il suo corpo si contorceva nel piacere orgasmico era a metà tra un gemito, un ringhio e uno stridio che potrebbe essere udito da un gatto della giungla. Aislinn non sembrava accorgersene, ma il suono fermò Cullen di colpo. Si mise in ginocchio e la guardò dall'alto in basso. Quando smise di contorcersi per il piacere che la attraversava e alzò lo sguardo verso di lui, i suoi occhi erano vorticosi laghetti blu e argento. Se nella sua mente era rimasto qualche dubbio sul fatto che lei non fosse umana, si stava sciogliendo in quegli occhi mentre la fissava.

Non era sicura da cosa dipendesse il cambiamento nel suo ritmo. Aislinn arrossì per il modo in cui stava s

fissandola. Dal sorriso divertito pensò che si fosse divertito a guardare e dall'aspetto dei suoi boxer a tendina pensò che gli sarebbe piaciuta la sua parte di divertimento. Aislinn si sedette e si voltò. Da quello che aveva visto nelle sue premonizioni la sera prima, pensò di poter indovinare cosa volesse. Con le spalle rivolte a lui, in piedi sulle ginocchia, si tolse la maglietta e la gettò via.

Quando Aislinn si spostò sulle mani e sulle ginocchia, a Cullen non importò più nulla dello strano gemito. La guardò mentre allargava le gambe e si voltava a guardarlo con aria fiduciosa. Non aveva bisogno di altri inviti. Si strappò praticamente di dosso i boxer che stava indossando. Rimase se stesso mentre le afferrava i fianchi. Stava perdendo il controllo del cambiamento e sentì il suo lupo affermare il suo bisogno. Le sue mani si strinsero e i suoi muscoli si sforzarono per costringersi a entrare lentamente in lei. Sentì il suo cazzo premere contro la sua entrata bagnata e il calore di lei avvolgerlo centimetro per centimetro.

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