Capitolo 27 Perdere il controllo di sé
ALESSANDRO
Dal momento in cui è entrata nella stanza, ho perso il controllo. Il movimento dei suoi fianchi e il leggero rimbalzo del suo seno mi hanno distrutto. Fanculo regole e conseguenze, la volevo. L'ho guardata mentre si sedeva, ignorandomi.
Non so che cazzo fosse il mio problema, ma quando se n'era andata dopo che Jasmin era corsa da me, ero stato tentato di parlarle, di cosa? Non ne ho la minima idea. Ma perché dovrei preoccuparmene, giusto? Non eravamo destinati a stare insieme, cazzo. Sì, potrei continuare a ripetermelo. Sappiamo tutti che non me ne frega un cazzo di cosa sia pensato o meno.
Ci sono state un paio di donne a qualche ballo di accoppiamento a cui ho preso interesse. Hanno trovato il loro compagno ma quando ho mostrato un po' di interesse, erano disposte a buttare via un futuro per una botta e via. Non so cosa cazzo pensassero, che le avrei reclamate e marchiate? Il punto è che se volevo qualcosa, la prendevo. Quello era il fottuto problema, non mi è mai importato delle conseguenze... ma me ne fregava o no adesso?
Ho guardato Rayhan mentre le faceva i complimenti. Quel coglione... Era mio nipote fottuto ma mi stavo stufando degli adolescenti maschi che si comportavano come aspiranti uomini. L'irritazione mi consumava grazie a una certa ninfomane.