Capitolo 50 Cinquanta
Xandar continuava ad accarezzarle la mano mentre diceva: "Quella prima notte. Avevi una ragione. Non ti biasimo. Non l'ho capito in quel momento, ma dopo che mi hai raccontato del tuo passato, ho capito perché hai detto le cose che hai detto. E uh... il Jewel Pack".
Sospirò prima di dire: "È stata davvero colpa mia. Non me ne sono reso conto fino a quando non ho finito... di urlarti contro che in realtà volevo davvero urlare contro me stesso. Ho fatto una promessa alla nostra Dea la sera prima che ti avrei protetto e reso felice. Quando ti ho visto lì, ferito, prosciugato ed esausto dopo la battaglia, ho solo... mi sono sentito come se ti avessi deluso".
Lucianne insistette fermamente: "Non l'hai fatto, Xandar! Perché hai pensato una cosa del genere? Sono stati tutti i furfanti a farlo. Mi hai salvato. Se tu e Christian non foste venuti, nessuno in quello spazio quel giorno sarebbe sopravvissuto. Pensavo lo sapessi. L'hai detto tu stesso nel tuo discorso".
La sua voce trasudava rammarico: "Lo so, ma..." sospirò, "non posso fare a meno di pensare che avrei dovuto fare di più, che avrei dovuto semplicemente... essere migliore ". Lucianne non sapeva che si stava ancora incolpando per quello che era successo l'altro giorno. Ma capiva da dove veniva. Quando aveva dovuto guardare i suoi amici morire sul campo di battaglia, si era sentita impotente. Piangeva la loro morte e si chiedeva perché non poteva esserci per loro, perché non poteva... essere migliore.
Nessuno di loro parlò per un momento, poi Lucianne sollevò la sua mano fino alle labbra prima di dare un bacio sul dorso della mano di Xandar come faceva sempre con lei. Xandar ringraziò la Dea per aver appena parcheggiato la macchina fuori dalla sala da pranzo quando lei lo fece. Il suo shock per la sua iniziativa avrebbe distolto tutta la sua attenzione dalla strada. D'altra parte, conoscendo la sua compagna, avrebbe preso in considerazione la loro situazione prima di decidere di baciargli la mano.