Capitolo 46
Potere
Torno nella mia stanza, raccolgo le scarpe che avevo lasciato nel corridoio, con la maglietta in mano, e penso a che persona orribile sono. Non c'è modo di spiegare o giustificare quello che è appena successo, non a nessuno che non sia un vampiro, comunque, e me lo merito pienamente se Emory non vorrà mai più parlarmi.
Fortunatamente, i corridoi sono per lo più vuoti, fatta eccezione per qualche servitore che ci passa di tanto in tanto. Nessuno di loro osa parlarmi quando mi incontra in quello stato, e posso immaginare che i servitori che lavorano in questo turno abbiano una moltitudine di informazioni da tenere per sé sui movimenti nel castello.