Capitolo 387
Adornare
Il dolore, un lampo bruciante che squarciò la nebbia della furia primordiale, mi fece tornare di colpo alla realtà. Le mie fauci si serrarono su... metallo? Pietra? Qualcosa di così duro che giuro che i miei denti si scheggiarono. Il sapore metallico e scintillante del sangue e qualcos'altro mi riempì la bocca mentre indietreggiavo, un gemito mi sfuggì dalla gola. Mi faceva male la testa. Mi sembrava che i denti mi stessero per cadere.
Charles. Il mio Charles. Lo vidi allora, accovacciato davanti a me, i suoi occhi pieni di preoccupazione e tensione che non riuscivo a collocare. Il terrore, crudo e primordiale, mi inondò. Dov'era? Come ero arrivato lì? Quanto tempo era... Cercai di parlare, ma non ci riuscii.