Capitolo 6
" Ha bisogno di aiuto, signorina?" chiese la dipendente che aveva osservato ogni mia mossa. Scossi la testa e cercai di coprirmi con la felpa ancora più di quanto avessi già fatto. Era da un po' che stavo nella corsia della gravidanza e fissavo i diversi test e non ero sicura di cosa scegliere.
Nessuno mi conosceva qui e non c'era vergogna nell'essere incinta a ventun anni, quindi non so perché fossi così disperata da nascondermi.
I miei occhi avevano subito cercato i test di gravidanza digitali che non potevo permettermi, ma dovevo saperlo con certezza e quelli erano i più credibili. Sfortunatamente, non sapevo assolutamente queste cose ed ero confuso su quanti avrei dovuto comprarne. Dovrei andare per due, tre, quattro?
Se un mese fa qualcuno mi avesse detto che oggi avrei comprato un test di gravidanza, gli avrei dato uno schiaffo in faccia, ma eppure eccomi qui e non potevo fare a meno di pensare perché ero così irresponsabile. I preservativi esistevano per un motivo, ma ho deciso di non usarli perché facevo affidamento sulla pillola anticoncezionale che sapevo di non assumere sempre come previsto. Tutto questo avrebbe potuto essere evitato.
Ogni volta che ci pensavo non potevo fare a meno di piangere. Ho cercato di nascondere le mie lacrime e di piantare quanti più pensieri felici potevo nella mia testa in modo che le lacrime non cadessero, ma prima che me ne rendessi conto, era troppo tardi e non ne avevo più il controllo. La prima cosa che ho fatto è stata guardarmi intorno e asciugarmi le lacrime, per mia fortuna era mattina presto quindi non era così affollata.