Capitolo 70
Lei
Mi sono svegliato in una fitta nebbia di confusione, sentendomi come se fossi stato investito da un camion, ma senza ricordare il perché. Muscoli che non sapevo nemmeno di avere mi urlano contro, chiedendo impacchi di ghiaccio e antidolorifici, e ho un mal di testa martellante. Per un momento mi chiedo se in qualche modo ho i postumi della sbornia, ricordando i mal di testa notturni che provavo dopo le serate fuori in città.
Lentamente i ricordi mi si sono insinuati: la caccia selvaggia che prende una piega orribile; i lupi randagi che mi inseguono nella foresta; il mio quasi graffio per ipotermia; e la lotta per la mia vita sapendo che sarà tutto finito una volta che mi prenderanno. Quando arrivo al punto in cui rivivo l'essere intrappolata nei massi, sentendo i loro artigli che mi laceravano la pelle mentre cercavo di tenerli a bada, corro in bagno.
Svuotando lo stomaco nel water per motivi che non hanno nulla a che fare con la mia gravidanza e tutto a che fare con il puro terrore che provo, crollo sulle piastrelle e cerco di scacciare gli orribili ricordi dal mio cervello.
Altre immagini sgradite si affollano nei miei pensieri mentre lotto per seppellire questo orrore più recente, fantasmi del mio passato che vedono un'opportunità per rialzare la loro terribile testa. Respirando profondamente, li costringo a tornare nella cassaforte di ferro nella parte posteriore della mia mente, spingendoci dentro i ricordi della notte scorsa. Non è facile, ma sono molto allenata a nascondere cose spiacevoli in questo modo, proteggendomi dal loro tormento. Quando il lavoro è fatto, mi sento stordita e insensibile, ma è meglio che crogiolarsi nell'agonia.