Capitolo 120
Lei
Quando il mio attacco di panico finalmente si attenua e riesco di nuovo a respirare, alzo lo sguardo verso Sinclair, con le lacrime che mi bruciano negli occhi. "Mi dispiace." Mormoro debolmente, odiando il fatto che il mio stupido cervello abbia rovinato il nostro momento.
" Perché diavolo ti scusi?" ribatté Sinclair, continuando ad accarezzarmi. Non mi aveva lasciato andare neanche una volta mentre affrontavo la tempesta di ansia e disperazione, solo tirando i cuscini e le coperte del mio nido più vicino per sentirmi al sicuro.
" Perché ho rovinato tutto." Spiego con voce roca. "Avrei dovuto aiutarti e sono crollata per un semplice suggerimento." La vergogna mi scorre nelle vene, non per il panico in sé, ma per quello che potrebbe significare: che sono troppo fragile, troppo distrutta, per essere la Luna di Sinclair.
" Ella, non essere sciocca." Risponde, e anche se capisco che non intendeva liquidare i miei sentimenti, le parole mi bruciano ancora. Sinclair apre bocca per continuare, senza dubbio con una banale conciliazione su come "succedono queste cose" o simili, ma lo interrompo.