Capitolo 245
All'improvviso, vidi la sagoma di un ladro davanti a lui. Serpeggiava, senza nemmeno accorgersi della sua presenza all'inizio. James avrebbe potuto facilmente scappare e nascondersi dal ladro e aspettare che passasse, ma non lo fece.
Senza nemmeno un attimo di esitazione, sollevò la pistola e sparò al ladro. Lo colpì dritto alla testa, uccidendolo all'istante.
Allora ho capito di avere ragione. James stava uccidendo indiscriminatamente dei furfanti a vista, senza preoccuparmi del fatto che fossero persone innocenti che non avevano chiesto nulla di tutto ciò. Mi fece bollire il sangue e, senza pensarci due volte, corsi fuori da dietro la macchina e mi lanciai dietro James.
Si voltò di scatto, con gli occhi spalancati, ma riuscii ad agguantare e a fargli cadere il fucile dalle mani prima che riuscisse a orientarsi . La pistola scivolò sul marciapiede; James cercò di prenderla, ma gli misi il ginocchio sul braccio e lo immobilizzai mentre mi sedevo sopra di lui. Potevo sentire i miei occhi brillare e le mie zanne sporgere mentre alzavo il pugno per colpirlo. Quel che era ancora peggio era il fatto che non sembrava nemmeno spaventato. Mi stava sorridendo, come se gli stessi solo dimostrando qualcosa.
Ma poi, all'improvviso, ho sentito delle mani sulle mie braccia e qualcuno che mi sollevava da James mentre ringhiavo e urlavo oscenità.