Capitolo 140
"Prendilo. Prendilo." Non riusciva a riconoscere la sua voce, così ruvida e animalesca, mentre la colpiva ripetutamente, con una forza che non avrebbe mai usato su di lei se non durante un calore intenso. Ma ora poteva sopportarlo. Sì, poteva.
Galilea urlò così forte che avrebbe potuto raggiungere il cielo mentre il suo corpo si deteriorava. I muscoli si contraevano così forte attorno a lui che imprecò ad alta voce, il suo orgasmo lo travolse, i suoi ringhi si mescolarono alle sue urla.
"Cazzo, come spremi bene la mia essenza, piccola principessa", grugnì, riempiendola con il suo seme e spingendola verso un altro orgasmo convulso.