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Capitoli

  1. Capitolo 151
  2. Capitolo 152
  3. Capitolo 153
  4. Capitolo 154
  5. Capitolo 155
  6. Capitolo 156
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  30. Capitolo 180
  31. Capitolo 181
  32. Capitolo 182
  33. Capitolo 183
  34. Capitolo 184
  35. Capitolo 185
  36. Capitolo 186 Zia e zio
  37. Capitolo 187 Festa di famiglia
  38. Capitolo 188 Una semplice riunione di famiglia
  39. Capitolo 189 Irrompenti
  40. Capitolo 190 Politica familiare
  41. Capitolo 191 Kingpin e pedoni
  42. Capitolo 192 Conseguenza
  43. Capitolo 193 Tensione
  44. Capitolo 194 Collegamento subdolo
  45. Capitolo 195 La scala
  46. Capitolo 196 Strategie
  47. Capitolo 197 La vera minaccia
  48. Capitolo 198 Rifugio
  49. Capitolo 199 Niente più mani
  50. Capitolo 200 Strategia per la colazione

Capitolo 108

Il fatto è che non so nemmeno cosa voglio. O come si gioca. Tutti giocano a scacchi e io non gioco nemmeno a dama. Mi sento così... stupido. E solo. Mi tiro il cuscino sopra la testa, gemendo, sentendo la mancanza di mia sorella, di mio padre, della mia vecchia vita.

Dio, cosa non darei per tornare a tutto.

La cosa che finalmente mi fa uscire dal mio stupore è il mio stomaco, che ad un certo punto della sera, quando sono rimasto sdraiato al buio per quelle che devono essere alcune ore, emette un forte brontolio. Mi siedo, guardo il mio stomaco che si lamenta e sento un mal di testa che mi pulsa dietro la testa.

Gemo e metto lì una mano, chiedendomi se sia stato Kent a spingermi contro la porta o Ivan che mi ha dato tequila tutto il giorno a essere responsabile di tutto questo. In ogni caso, voglio acqua e sostentamento. Ora.

Quando sbircio dalla porta della mia camera da letto, la casa è silenziosa, il che mi fa piacere. Non voglio vedere nessuno, assolutamente nessuno , stasera. Aspetto un attimo per controllare che la casa sia silenziosa, poi sguscio fuori nell'ingresso, chiudendo dolcemente la porta dietro di me. Guardo l'orologio in fondo al corridoio, sorpreso di vedere che è molto più tardi di quanto pensassi – intorno all'una del mattino.

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