Capitolo 48
Proserpina
Volevo voltarmi e scappare di nuovo in un buco o qualcosa del genere, ma Lucien mi tirò verso di lui, inchiodandomi al suo corpo mentre la sua mano libera si infilava tra i miei lunghi e folti capelli, afferrandomi la nuca. A chiunque ci guardasse, sembravamo un uomo e una donna che avvicinavano ardentemente i loro corpi per scambiarsi parole d'amore. Io sapevo il contrario.
La sua voce era bassa e minacciosa, vibrava di rabbia mentre si chinava verso di me e ringhiava in modo che solo io potessi sentirlo,
"Troia! Ci penso io a te."
E lui sfiorò la mia con la sua bocca ruvida in una carezza indifferente che mi fece desiderare di aggrapparmi a lui, di inalare l'aroma del mio amante, di perdermi dentro di lui...