Capitolo 40
Il giorno dopo, non sono riuscito ad arrivare al campo di allenamento perché non riuscivo a camminare. Le mie gambe erano state piegate in ogni direzione per tutta la notte. Anche il mio allenatore ha dormito fino a tardi, con la testa sul mio petto e le gambe aggrovigliate alle mie.
Non avevamo una sveglia perché non ne avevamo bisogno. Eravamo entrambi mattinieri ma, dato che eravamo stati attivi fino a quando il giorno non era semi-luminoso, abbiamo dormito quasi fino a mezzogiorno. Mi sono svegliato per primo con la vescica che scoppiava e un piccolo dolore nella parte bassa della schiena. Valens era mezzo sopra di me e non volevo svegliarlo, quindi mi sono tenuto rigido finché non si è ridotto lo stimolo di fare pipì.
"Valens?" Lo chiamai piano quando l'impulso tornò. Non si mosse. "Valens?" Lo chiamai di nuovo, cercando di liberarmi questa volta. Le sue mani mi strinsero come gabbie di ferro mentre il suo viso si spostava dal mio petto al mio collo. Borbottò qualcosa e mi solleticò.
"Valens, tu devi lavorare e io devo fare pipì." Borbottò qualcos'altro e dovetti tenere le gambe unite per non bagnarmi.
"Valens!"Urlai. Il suo corpo si irrigidì e la sua testa si sollevò.