Capitolo 236 236
Il suo gatto pensava di avere una bocca davvero malvagia, ma non aveva mai sperimentato tutto ciò che lui poteva fare con la sua. Anche lui aveva dovuto trattenersi a causa della loro precedente posizione, ora non doveva più farlo. Poteva sentire le sue gambe tremare selvaggiamente, sentire il suo respiro affannoso mentre cercava di aumentare la fermezza del suo tocco, ma lui la teneva facilmente, la sua lingua pigra, stuzzicante, assaporando tutto ciò che lei aveva da dargli.
Lui rise piano contro la sua pelle calda mentre lei si dimenava contro di lui, disperata per liberare la tensione sessuale dentro di lei. Le avrebbe insegnato ciò che seimila anni di vita gli avevano insegnato, come dare piacere a una donna fino al punto di follia.
La sua lingua era implacabile, si immergeva nel suo corpo caldo, assaggiando, stuzzicando, assaporando la dolcezza che il suo corpo gli dava mentre i suoi pianti diventavano più forti, più frenetici, un pizzico di disperazione in ogni dolce suono che pronunciava. Morse delicatamente la sua morbida carne, lavò i suoi morsi con lenti mulinelli della sua lingua, bevve la sua dolce essenza come se fosse la cosa più deliziosa che avesse mai assaggiato.
A parte il sapore del suo sangue denso e caldo, lo era. Il suo sapore era avvincente e voleva banchettare con il suo corpo succulento per ore e ore. Poteva sentire le sue zanne pruriginose per allungarsi, la sua bestia che si sollevava dentro di lui spingendolo ad affondare le zanne nella delicata carne della sua bocca. Ma trattenne il suo lato selvaggio. Voleva giocare con quel gatto per molto, molto tempo.
"Oh Dio, Gard! Per favore!" Rayne singhiozzò a metà, insensata dal piacere, la disperazione la artigliava mentre cercava la liberazione che aleggiava a una frazione di secondo di distanza e che non riusciva a raggiungere perché lui non glielo permetteva. Il suo corpo stava bruciando, la sua pelle era di nuovo coperta da una leggera patina di sudore mentre lui la torturava con la bocca senza pietà.