Capitolo 148 148
"Ho sempre pensato che la vista della città da questa finestra sembrasse piuttosto desolata. Tutto è così lontano, non riesci a vedere davvero la vita lì. In un modo morto mi ricorda il cielo notturno. Tutto nero di luci, ma lo scintillio è scomparso. Trovo ironico che le persone trovino belli i paesaggi urbani che sono solo lunghe distese di luci brillanti e scintillanti. Così tante luci che non riesci a vedere le stelle. Abbiamo smesso di guardare il cielo notturno e abbiamo cercato di costruirlo a terra. Tutto questo soffocando la possibilità di vedere la cosa reale." Mira si voltò per dare una buona occhiata alla ragazza che aveva causato così tanti problemi.
Natalie era quel tipico pallido lentigginoso che si sposa così bene con i capelli rosso fuoco. Il suo corpo sottile tremava, anche nel calore della stanza. Si dondolava leggermente mentre fissava il pavimento. Ti hanno fatto un numero, vero?, pensò Mira con simpatia. "Sembri spaventata."
I suoi profondi occhi castani si voltarono verso Mira. "Non dovrei?" Natalie non riusciva a spiegare i sentimenti che la strana donna evocava. Si sentiva sia al sicuro che nervosa al punto da voler scappare e nascondersi.
"Davvero dipende da te. Mentirei se dicessi che non c'era bisogno che tu fossi spaventata qui. Hai qualcosa che dobbiamo recuperare ed è abbastanza importante da metterti in pericolo."
"Non so di cosa stai parlando." Gli occhi di Natalie tornarono a posarsi sul tappeto.