Capitolo 44
Diana
Mentre usciamo dal diner, mi ritrovo istintivamente a rallentare il passo, seguendo rispettosamente Alpha Dominicus. Sembra naturale, e radicato, mantenere questa distanza quando si cammina con un lupo di rango superiore. Questa è l'usanza. Ma dopo qualche passo, si ferma di colpo e si gira a guardarmi, la fronte aggrottata per la confusione.
Mi blocco, incerta su cosa ho fatto di sbagliato. I suoi occhi cercano il mio viso per un momento prima di parlare, la sua voce è dolce ma ferma. "Sei troppo lontano. Cammina più veloce."
"Oh," sussurro, sentendo le guance calde per l'imbarazzo. Accelero il passo, accorciando la distanza tra noi. Lui annuisce, apparentemente soddisfatto, e riprende a camminare. Cammino più velocemente e accorcio la distanza tra noi, ma assicurandomi comunque di mantenere qualche passo dietro di lui, mantenendo quella che mi è sempre stata insegnata essere una distanza rispettosa.
Questa volta, quando si ferma, c'è un pizzico di esasperazione nel suo sospiro. Si gira per guardarmi in faccia, la sua espressione gentile ma inflessibile. "Al mio fianco, Diana", dice, il suo tono non ammette discussioni.