Capitolo 6
Diana
Esco barcollando dallo studio, trascinandomi alla cieca, il mio corpo ondeggia in modo instabile; ho troppo dolore per accorgermi anche solo della direzione in cui mi sto dirigendo. Ho gli occhi annebbiati dalle lacrime mentre mi faccio strada lungo il corridoio.
Tutto fa male...
Tutto ciò che voglio è andare il più lontano possibile, molto, molto lontano da questo posto di dolore e sofferenza. Voglio rannicchiarmi a letto e piangere a dirotto, forse allora la pressione soffocante nel mio petto si fermerebbe... ma forse non lo farà mai...
Nel mio stato stordito e disorientato, non mi accorgo della porta che si apre scricchiolando poco più avanti. Una mano si protende dall'interno e mi trascina dentro bruscamente, stringendomi con intensità dolorosa. Poi la porta viene sbattuta.