Capitolo 38
Dominicus
La foresta pulsa intorno a me, un'entità viva e pulsante. Ne sono parte e allo stesso tempo separata, una creatura di istinto e furia che si aggira nel sottobosco. Le mie enormi zampe affondano nella terra umida, lasciando impronte profonde che serviranno da monito a chiunque osi seguirmi. La maledizione che mi attanaglia ha strappato via la patina di umanità, lasciando solo l'essenza grezza e primordiale del lupo.
I miei pensieri, un tempo chiari e ordinati, ora turbinano in un vortice di impulsi vili e ricordi frammentati. La mente del lupo domina, spingendo da parte i resti dell'uomo che ero una volta. Eppure, in momenti fugaci, frammenti del mio vecchio io trafiggono la foschia dell'istinto bestiale, portando con sé una nuova ondata di angoscia e rabbia.