Capitolo 60
Lei
Sinclair mi guarda lottare contro l'idea che in qualche modo abbia condiviso il mio sogno, che sappia tutto quello che ho detto, segreti che non avrei mai ammesso se avessi saputo che non era solo una fantasia che il mio cervello addormentato aveva escogitato. Ho appena ammesso quanto sono profondamente attratta da lui, quanto mi eccita. Non riesco a credere a quanto mi sono strofinata addosso a lui senza vergogna, avrei potuto essere una cagna in calore, praticamente implorandolo di fare l'amore con me.
Ho supplicato, me ne rendo conto tardivamente, e lui se n'è andato. Se n'è andato anche se ero sua a disposizione. Deve aver pensato che il mio comportamento fosse patetico. In passato ha voluto baciarmi, ha persino detto che mi voleva nel sogno, ma è stato prima che mi degradassi in quel modo. Immagino che quel genere di cose non si addica affatto a una Luna.
All'improvviso la voce di Mike risuona nella mia testa, e ricordo come mi ha sminuita perché mi piaceva il sesso. Sei una bellezza, Ella, ma sei troppo ansiosa. Gli uomini non vogliono una ragazza le cui gambe si aprono alla prima occasione : mostra un po' di classe. Non ha mai capito che era l'intimità fisica a piacermi, non ha mai collegato i puntini che il sesso con lui riguardava più il concepimento e la vicinanza che il piacere. Sarebbe diverso con Sinclair, questo lo so già. Trovo più piacere con lui nei preliminari di quanto non ne abbia mai trovato con Mike in dieci anni di convivenza. Ha risvegliato parti del mio corpo che non sapevo nemmeno esistessero, e ora lo sa.
Sinclair mi sta ancora accarezzando e coccolando, e non ce la faccio. Devo mettere un po' di distanza tra noi o perderò la testa. Mi strappo dalle sue braccia, e lui mi lascia andare, di nuovo, la vocina nella mia testa geme. Scendo dal letto e, anche se le mie guance sono già inondate di calore, sento che arrossisco ancora di più. "Io... tu... era vero?" Balbetto, cercando di comprendere l'impossibile.