Capitolo 516
"Mi è sembrata come se fosse sempre stata lì: un momento ero sola e piangevo, quello dopo ero sveglia con questo essere luminoso davanti a me. Mi faceva male fisicamente guardarla, come se sapessi di stare guardando qualcosa che non avrei mai dovuto vedere." L'attenzione di Reina torna su di me e sono sorpresa di vedere che sta sorridendo. "Le somigli così tanto, Ella. Tutta la bellezza ma niente dolore."
"Allora, cosa è successo?" chiede Cora, chinandosi in avanti come se temesse che Reina potesse interrompere qui il suo racconto.
"Mi ha chiesto perché volessi un figlio." Reina risponde, il suo sguardo si sposta su un vasto quadrante lunare al centro della stanza, controllando l'ora. "Così le ho detto che era mio dovere, ma più di questo, che era il mio più grande desiderio essere madre. Poi mi ha chiesto perché avrebbe dovuto esaudire il mio desiderio rispetto a migliaia di altre madri nel mondo, e le ho spiegato che mio figlio non sarebbe stato solo per me, ma per tutti i branchi uniti. Un giorno mio figlio sarebbe diventato Re, e non averne uno avrebbe significato rischiare un vuoto di potere."