Capitolo 321
Capitolo 321 – La tempesta
Cora Il meteo, stranamente, peggiora mentre guidiamo. Di solito non sono nervosa quando guido quando il tempo è cattivo, ma più passano i chilometri più mi sento ansiosa. L'acqua batte contro il parabrezza e tuoni rimbombano intorno a noi, fulmini che sfrecciano attraverso le foreste che attraversiamo.
" Che diavolo è questo", ringhia Roger, sporgendosi in avanti per guardare il cielo. "Non riesco a credere che sia durato così a lungo e che stia piovendo più forte, senza smettere...
" Riesci almeno a vedere?" chiedo, le mie mani afferrano ansiosamente la pelle del mio sedile ora mentre fisso il parabrezza di fronte a noi. Per me sembra un vasto specchio d'acqua grigia con l'occasionale bagliore delle luci dei freni della macchina di guardia davanti a noi.
"Riesco a vedere", mormora Roger in risposta, un po' seccato, apparentemente, dal fatto che io possa mettere in dubbio le sue capacità. Alzo gli occhi al cielo a questo, ma fidati, deve esserci qualcosa nei suoi sensi da lupo che riesce a vedere nella strada davanti a noi che i miei occhi non riescono a distinguere. Eppure, nonostante la mia fiducia, sono ansioso. Potremmo imbatterci in un'altra macchina, o in un albero caduto, o in un animale smarrito in qualsiasi momento: come potremmo anche solo vederlo arrivare?