Capitolo 8
Enzo
Quando ho visto la ragazza umana con le due trecce nere al bar venerdì sera, onestamente non ci ho pensato due volte. Era solo un'altra ragazza umana normale, carina, con un bel corpo, ma in definitiva inutile per me.
Vedete, io sono un lupo mannaro. Non avrei mai dovuto avere niente a che fare con gli umani. In effetti, mi hanno sempre annoiato; preferivo di gran lunga stare con i miei simili. Ma quando un giorno mio padre venne da me e mi disse che stava acquistando un'azienda che avrebbe fatto affari nel mondo umano e che voleva che fossi io il volto dell'azienda, non potei dire di no. Mio padre aveva sempre il controllo - era il lupo mannaro alfa e, come suo figlio, ci si aspettava che facessi tutto quello che mi diceva di fare se volevo essere il prossimo alfa.
Quindi, quando mi iscrisse a un'università umana e mi sottopose a un rigoroso addestramento per diventare un dio dello sport, dovetti solo sorridere e sopportarlo. Tutti gli altri all'università pensavano che fossi umano e, per quanto ne sapevo, nessuno di loro sapeva nulla dei lupi mannari, per cominciare.
Per l'uomo comune , i lupi mannari erano solo un mito; una storia da un libro scritto per spaventare i bambini. L'unico umano all'università che conosceva la mia vera natura era il preside, che era un ibrido. Mio padre lo aveva pagato