Capitolo 688
Nina
Mi appoggiai al muro del terminal dell'aeroporto, scorrendo ansiosamente i miei ultimi messaggi a Enzo. Non c'era niente di nuovo, a parte i miei messaggi frenetici in cui gli chiedevo dove fosse. Le mie chiamate erano andate direttamente alla segreteria telefonica per tutta la mattina, proprio come la sera prima.
Anche se il terrore minacciava di impossessarsi di me, ho cercato di aggrapparmi a un po' di speranza. Forse aveva dimenticato di nuovo di caricare il telefono. Sì, doveva essere quello.