Capitolo 687
Enzo
La mia coscienza tornò lentamente, la mia mente era annebbiata e i miei arti pesanti, come se fossi uscito dall'anestesia.
Sbattei le palpebre, la mia vista ancora offuscata, mentre mi sforzavo di osservare l'ambiente circostante. Dopo un momento, mi rendo conto di dove mi trovavo. Ero sdraiato sul letto nella mia stanza d'albergo scarsamente illuminata. L'oscurità della notte premeva contro le finestre, anche se l'ultima volta che riuscivo a ricordare era metà pomeriggio.