Capitolo 62
" Ti riaccompagnerò a casa quando sarai in grado di camminare senza crollare", rispose Enzo, e le sue parole furono immediatamente seguite da un improvviso tuono che fece tremolare la TV. "Inoltre, c'è un tifone".
Rabbrividii e mi tirai le ginocchia al petto. Senza dire una parola, Enzo si alzò e prese una coperta da una sedia. Si avvicinò e me la avvolse intorno con un sorriso gentile sul volto, poi si diresse verso la cucina.
Qualche minuto dopo, dopo aver sbattuto un po' la testa lì dentro, tornò con un vassoio e lo posò sul tavolino.
" Buon appetito", disse con un sorriso, sedendosi accanto a me. "Ho pensato che avresti avuto fame. Abbiamo popcorn, cioccolata calda, toast al formaggio e c'è un distributore automatico in fondo al corridoio se vuoi che ti prenda qualcos'altro. Ordinerei una pizza, ma..." Indicò la finestra, attraverso la quale potevamo vedere le cime degli alberi ondeggiare nel vento intenso.
Non ho potuto fare a meno di sorridere.