Capitolo 312
Nina
Mentre guardavo Enzo andarsene furibondo alla festa, sentii il cuore sprofondare. La porta a soffietto si chiuse di colpo dietro di lui e oscillò un po' sul telaio, lasciandomi solo e tremante al freddo. Fino a cinque secondi prima, ero certo che il nostro piano avrebbe funzionato.
Ma forse ero troppo sicura di questa supposizione, perché alla fine Enzo non si ricordava di me. Infatti, i miei tentativi di farglielo ricordare non solo si sono rivelati vani, ma lo hanno anche fatto arrabbiare con me e probabilmente lo hanno chiuso ancora di più. Ora, ero solo la strana ragazza che lo aveva messo all'angolo a una festa. Per quanto ne sapeva, avrei potuto cercare di drogarlo o qualcosa del genere.
Non riuscivo a spiegarlo; in qualche modo, dopo tutto, non si ricordava affatto di me. Anche quando lo guardai quella sera, supplicandolo di cercare nella sua mente e ricordare il mio viso, la mia voce, il mio tocco... Mi guardò semplicemente come se fossi una completa sconosciuta.
Cosa era successo? Come si era arrivati a questo? L'ultima volta che avevamo parlato, sembrava che sapesse chi fossi, o almeno stesse iniziando a sapere chi fossi. Lui stesso aveva detto di sapere che gli ero familiare. Eppure, alla festa, mi guardò come se non mi avesse mai parlato in vita sua.