Capitolo 174
Nina
Quella sera Enzo mi riaccompagnò a casa. Mentre scendevo dalla sua moto, desideravo tanto restare con lui. Avremmo potuto andarcene insieme sulla sua moto e non tornare mai più in quel posto, ma allo stesso tempo sapevo che aveva ragione sulla nostra relazione. Se aveva davvero una compagna predestinata, non spettava a me strapparglielo via.
"Grazie", dissi, in piedi accanto alla sua bici e rabbrividendo nel freddo vento autunnale. "Apprezzo la tua gentilezza".
Enzo annuì semplicemente prima di andarsene. Mentre lo guardavo andare, sbattei le palpebre per scacciare le lacrime.
Sono tornata in camera e ho cercato di dormire un po', ma non ci sono riuscita. Ogni volta che mi addormentavo, avevo incubi incessanti su Edward che tornava per torturarmi o rapirmi. Alla fine, dopo un'ora di rigirarmi e rigirarmi, ho iniziato a sentirmi claustrofobica nella mia camera da letto e ho deciso di uscire un po'. Mentre indossavo vestiti caldi e indossavo le mie scarpe da ginnastica per uscire, non ho potuto fare a meno di pensare che il tempo trascorso nella piccola segreta di Edward aveva avuto un impatto sulla mia capacità di stare in uno spazio chiuso per molto tempo.