Capitolo 145
Mi voltai e mi voltai verso di lui. Lui cominciò ad avanzare verso di me, ma non esitai a spingerlo via bruscamente da me. Rimase inchiodato in un punto. Sostenni il suo sguardo e sputai freddamente: "Basta! Non voglio più giocare a questo gioco del gatto e del topo con te!"
Feci un passo avanti e spinsi di nuovo il suo petto. "Che cazzo vuoi?" Lo spinsi di nuovo indietro, "Che cos'è? Dimmelo! Questo corpo?" Indicai me stesso.
Furiosamente e ciecamente, con mani tremanti, sbottono la camicia che avevo addosso, rivelando spudoratamente il reggiseno di pizzo che indossavo. "È questo che vuoi?! Bene! Dai, andiamo a sgattaiolare in giro come topi!" Mi sono premuta contro di lui.
"Perché non ti prendi un'altra donna la mattina del tuo matrimonio? Dai!" Gli presi la mano e me la misi sul culo. "Fai quello che devi fare e tirami fuori dal tuo fottuto sistema," chiuse l'occhio mentre gli sputavo in faccia, "Tutto quello che ti chiedo è di avere la pietà di lasciarmi andare dopo che te la sarai cavata con questo corpo!"
Mark aprì la bocca per dire qualcosa ma non lo lasciai parlare. Gli cullai il viso con il palmo della mano e gli sbattei le labbra sulle sue.