Capitolo 10
Continuavo a dibattermi, tirandomi le mani e imprecando mentre Mark mi trascinava nel corridoio, proprio accanto al bagno della sezione maschile. Barcollavo dietro di lui, incapace di tenere il passo con il suo passo sui miei tacchi.
Nemmeno nei miei sogni più sfrenati avrei mai pensato di incontrarlo qui. Voglio dire, nei nostri tre anni di sfortunato matrimonio, potevo contare sulle dita di una mano le volte in cui l'avevo visto altrove, a parte casa. Avevo dato per scontato che fosse sempre al lavoro, poi di recente ho concluso che era al lavoro o in qualche hotel di lusso a scopare mia sorella.
"Mark, cosa c'è che non va?" Con la mano libera gli colpii le dita che mi stringevano il polso. "Lasciami andare la mano."
Non disse nulla, si limitò a procedere a razzo, con la schiena rigida.
Da quando gli ho proposto il divorzio, sembrava essere diventato un fantasma pronto a darmi la caccia e a perseguitarmi, apparendo ovunque fossi.