Capitolo 337
"Cosa?" Forse era solo il mal di testa che gli impediva di sentire.
"Per favore, fallo per me. Per te. Per nostro figlio." Gli prese i polsi tra le mani, con aria così stanca.
"Non ho intenzione di farlo, e non permetterò che ne parli più." La sua voce ora era d'acciaio, la schiena tesa. Si staccò da lei. "Questa discussione è finita. Vai in camera tua."