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Capitoli

  1. Capitolo 151
  2. Capitolo 152
  3. Capitolo 153
  4. Capitolo 154
  5. Capitolo 155
  6. Capitolo 156
  7. Capitolo 157
  8. Capitolo 158
  9. Capitolo 159
  10. Capitolo 160
  11. Capitolo 161
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  13. Capitolo 163
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  18. Capitolo 168
  19. Capitolo 169
  20. Capitolo 170
  21. Capitolo 171
  22. Capitolo 172
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  25. Capitolo 175
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  27. Capitolo 177
  28. Capitolo 178
  29. Capitolo 179
  30. Capitolo 180
  31. Capitolo 181
  32. Capitolo 182
  33. Capitolo 183
  34. Capitolo 184
  35. Capitolo 185
  36. Capitolo 186 Zia e zio
  37. Capitolo 187 Festa di famiglia
  38. Capitolo 188 Una semplice riunione di famiglia
  39. Capitolo 189 Irrompenti
  40. Capitolo 190 Politica familiare
  41. Capitolo 191 Kingpin e pedoni
  42. Capitolo 192 Conseguenza
  43. Capitolo 193 Tensione
  44. Capitolo 194 Collegamento subdolo
  45. Capitolo 195 La scala
  46. Capitolo 196 Strategie
  47. Capitolo 197 La vera minaccia
  48. Capitolo 198 Rifugio
  49. Capitolo 199 Niente più mani
  50. Capitolo 200 Strategia per la colazione

Capitolo 70

Kent si muove intorno al tavolo e, con mia sorpresa, tira fuori una chiave dalla tasca e la fa scivolare sotto il tavolo di metallo. Un meccanismo scatta e sento un improvviso cedimento alle mie manette mentre vengono rilasciate dal tavolo.

Prima che possa allontanarmi, Kent afferra la catena tra le manette, prendendo il controllo delle mie azioni. Non dice nulla e comincia a muoversi verso il centro della stanza, trascinandomi rudemente con sé. Quando raggiungiamo un punto dove una corta catena è fissata al pavimento, con un lucchetto aperto all'estremità, Kent si ferma.

Avvicina lentamente le mie mani ammanettate al suo viso, il mio corpo si avvicina al suo. "In ginocchio, Fay," dice, deciso..

La mia bocca resta aperta per l'incredulità. Perché? Cerco di parlare, di mettere in discussione la sua richiesta. "Ho detto", dice, aggrottando crudelmente le sopracciglia. "Sulle tue ginocchia."

Lentamente, il coraggio di prima mi abbandona, e comincio a cadere in ginocchio mentre Kent abbassa la mano per permettermelo. Mi ritrovo a riposare lì, con le ginocchia sul freddo pavimento di cemento, le braccia tese sopra la testa, a guardarlo con gli occhi spalancati.

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