Capitolo 332 Il Fischiatore
Logan
L'aria nella stanza era carica di tensione mentre entravo, con lo sguardo fisso sull'uomo di cui mi fidavo di più: James, la mia guardia del corpo principale e l'unica persona a cui avevo affidato il compito di tenere d'occhio Ella tutte quelle settimane fa, quando avevo scoperto gli uomini che l'avevano molestata al parco.
Ci sono stati momenti nella vita in cui le parole non erano necessarie per esprimere la profondità della rabbia, e questo era uno di quei momenti. Il mio viso, lo sapevo, era un libro aperto di rabbia ribollente.
"James." La mia voce era più fredda del vento del nord in inverno. "Ti ho affidato una cosa. UNA cosa. Di tenerla d'occhio. Come hai potuto permettere che ciò accadesse?"
James, nonostante la sua statura alta e la sua corporatura muscolosa, sembrava più piccolo sotto il mio sguardo. "Mi dispiace, Logan", borbottò, con un sincero rimorso evidente nel suo tono. "Si sono mossi più velocemente di quanto avessimo previsto. Sono riuscito a seguirli un po', però".