Capitolo 283 Parole non dette
Lei
Mentre ci avvicinavamo al punto panoramico, le luci abbaglianti della città si estendevano sotto di noi come un arazzo scintillante.
La vastità della vista era mozzafiato e sentii un piccolo brivido corrermi lungo la schiena, non per il freddo, ma per la bellezza assoluta di tutto ciò. Logan parcheggiò l'auto e spense il motore. Il silenzio della notte era interrotto solo dal debole ronzio della città sottostante.
"Dai", sussurrò, facendomi segno di seguirlo. Ci arrampicammo sul cofano dell'auto, il metallo freddo che premeva sulle mie gambe, e ci sedemmo fianco a fianco, fissando lo skyline scintillante.
Le vaste luci della città si estendevano davanti a noi, tremolando in una danza ritmica della notte. Ci sentivamo come se fossimo sospesi tra due mondi: la serenità del punto panoramico elevato e la città frenetica sottostante.