Capitolo 5
La mattina del giorno dopo.
Serena non si rese conto di essere stata nuovamente fraintesa e, quando si sedette al tavolo la mattina dopo, notò che gli occhi di Nina erano gonfi irriconoscibili e che le occhiaie non potevano essere coperte nemmeno dal correttore.
Per cortesia, chiese con premura: "Stai bene?"
Nina non lo apprezzò.
"Chi credi di essere per me? Mia cognata? Ti dico, non essere illuso! Prenditi quel tempo per prenderti cura di tua sorella!"
Sua sorella? Si riferiva a Samantha?
Vedendo Serena corrugare la fronte e restare in silenzio, Nina prese la sua borsa Hermes appena acquistata e aggiunse con un senso di orgoglio, "LE HO DATO SCHIAFFI ieri! Hmph, ha osato prendermi la borsa! Chi si crede di essere! Pensa davvero che sua sorella sia fantastica solo perché è sposata con mio fratello? La prossima volta che la vedo, le darò un altro schiaffo! Dille di stare attenta!"
In realtà, era stata Samantha a insultare suo fratello, e non aveva resistito a darle un assaggio della sua stessa medicina. Ma Nina non avrebbe lasciato passare l'occasione di dimostrare la sua autorità a Serena.
"Serena, lascia che ti dica, se non divorzi da mio fratello, mi assicurerò che Samantha affronti tormenti ogni giorno!"
Nina ignorò con indifferenza le dure parole e uscì di casa senza fare colazione.
Non si accorse che Serena, che la stava seguendo, alzò un sopracciglio.
Nina le stava davvero facendo un favore!
Serena prese subito un taxi per recarsi all'ospedale con il cuore leggero.
***
D'altra parte, Wilson Manor
Samantha aveva iniziato a fare i capricci al piano di sopra da quando era tornata a casa nelle prime ore del mattino.
Con rabbia gettò via tutto il trucco dal comò, spargendolo sul pavimento. Il suo viso portava ancora un segno visibile di schiaffo, contorto dal risentimento.
"Samantha!"
Michelle entrò, assistendo alla scena caotica sul pavimento. Invece di rimproverare la figlia, le tese una mano per confortarla.
"Nina è la figlia più giovane degli Harrington, cosa hai da combattere con lei adesso? Aspetta, Serena è nella loro famiglia ora, le ho chiesto di farti conoscere Jordan Harrington! Se potessi sposare Jordan, quella stronza come Nina sarebbe alla tua mercé!"
Il corpo di Samantha sussultò, il suo viso ancora più umiliato al pensiero delle parole di Nina.
"Ti affidi a quella PERDENTE di Serena? È solo una NERD!
Che SPRECO di tanta bellezza su di lei! A Nina non importa niente di lei! Non può fare niente!"
Samantha si sentì di nuovo arrabbiata, mentre le lacrime le rigavano il viso.
Le labbra di Michelle si curvarono in un sorriso consapevole. "Non importa quanto sia impopolare, c'è sempre la possibilità di vedere Jordan. Glielo ricorderò di nuovo, Samantha, la mamma farà del suo meglio per te. Non preoccuparti, sei così brava, otterrai di più di quella stronza."
Il volto di Samantha si arrossò per l'imbarazzo, le sue mani tremavano mentre pensava all'uomo che aveva incontrato quel giorno. Non sapeva chi fosse, ma il suo sguardo accattivante aveva lasciato un'impressione duratura.
Forse ci sarà la possibilità di incontrarlo di nuovo in futuro, vero?
Michelle notò l'espressione infatuata della figlia e il suo viso si oscurò. "Hai dei sentimenti per qualcuno?"
Il loro obiettivo era Jordan e nessun altro uomo sarebbe stato sufficiente.
"Mamma!"
Samantha arrossì e chinò leggermente la testa. "L'ho incontrato solo una volta."
"Non mi interessa chi sia. Puoi sposare solo Jordan Harrington!"
Samantha si morse il labbro, ma il ricordo di quel bel forestiero persisteva. Nonostante non ne conoscesse l'identità, era certa che un giorno lo avrebbe incrociato di nuovo.
Michelle accarezzò teneramente la testa di Samantha e sospirò: "Se sei infatuata perché è bello, lascia che te lo dica,
Anche Jordan è bello. Sposarlo è la tua migliore opportunità. Se ci riesci, puoi avere tutto ciò che desideri."
Samantha non disse nulla. Aveva la sensazione che quell'uomo le piacesse molto. Era diverso da tutti gli altri uomini.
Dopo averlo incontrato una volta, non ne aveva più abbastanza.
"Ci penso io, mamma."
Samantha diede una risposta superficiale, ma nel profondo non riusciva a smettere di pensare a quel giorno indimenticabile. Non le importava nemmeno più dello schiaffo in faccia.